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La nostra storia

In base ai Libri delle Atte della Società, in un totale di quattro, si può dedurre il seguente quadro storico, che riassume in parte l'organizzazione degli Immigrati Italiani in varie entità che oggi culminano nella SIB:

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- Il 2 febbraio 1891 fu fondata la Società Democratica Italiana di Mutuo Soccorso;
- Nel luglio 1900 nacque il Circolo Musicale Carlos Gomes;
- Nel maggio 1921 entrambe le entità furono fuse, dando origine alla Società Democratica e Circolo Musicale Uniti;
- Nell'ottobre 1934 l'ente prese il nome di Società Democratica Italiana di Bragança;
- Nel giugno 1937 divenne Casa D'Italia;
- Nell'ottobre 1942 avvenne la 'nazionalizzazione' della Casa, con la sua intervenzione (l'interventore nominato fu Benedito de Barros Camargo). Tutti i beni furono raccolti e, nel marzo 1943, furono destinati all'Aero Club locale;
- Nel luglio 1951, dopo gli orrori della Seconda Guerra Mondiale, un'assemblea generale straordinaria tra i soci della Casa D'Italia dichiarò nullo il processo di nazionalizzazione e di intervento, e tutto il patrimonio dell'istituzione fu dichiarato restituito;
- Nell'agosto 1953 fu votato un nuovo Statuto e l'ente ricevette il nome di Società Democratica Italiana di Bragança Paulista, sebbene negli atti si continuasse ad adottare il nome Casa D'Italia come un nome 'fantasia';
- Nel novembre 1977 si adottò il nome di Società Italo-Brasiliana.

Gli attuali statuti furono approvati in un'assemblea generale tenuta il 25 ottobre 2005, e registrati il 7 maggio 2008.

Fato Antiga da Fachada.jpg
Fachada da SIB.jpg

La Sociedade Ítalo-Brasileira di Bragança Paulista, una delle più antiche del paese, fondata dagli immigrati locali il 2 febbraio 1891 con il nome di Società Democratica di Soccorso Mutuo, dopo alcuni anni di attività, con l'acquisto del terreno in Rua Coronel Leme, ha avviato la costruzione della propria sede. Questa fu completata grazie alle donazioni dei suoi soci.

Come tutte le entità simili, ha attraversato momenti difficili durante gli anni della Seconda Guerra Mondiale, quando è stata nazionalizzata. La sua sede è stata invasa e danneggiata e solo nel 1951 questa situazione è stata invertita, con la ripresa delle attività e un atto di riparazione promosso dal comune.

Nel periodo postbellico, data la completa integrazione della colonia italiana nella società locale, lo scopo iniziale di soccorso reciproco ha perso la sua ragione d'essere. La SIB ha finito per trasformarsi in un club di italiani e discendenti, ma in crisi esistenziale.

Poco a poco, le attività si sono ridotte e la sede è stata lasciata in uno stato di abbandono, diventando necessaria la concessione dell'edificio, in affitto o attraverso convenzioni, al fine di mantenerlo con i minimi mezzi necessari.

Nel novembre del 1977, la società ha assunto il nome di Sociedade Ítalo-Brasileira e ha avuto i suoi statuti approvati in un'assemblea nel 2005.

Circa un decennio fa, la SIB ha iniziato un processo di ristrutturazione, un lavoro lento e difficile, durante il quale i suoi statuti sono stati riformati per conformarsi alla legislazione attuale. Da allora, la società ha attraversato un periodo di recupero fisico e amministrativo, consolidandosi come un importante spazio culturale nella nostra città.

La nostra sede, situata in uno dei più bei palazzi della città, un edificio centenario con una facciata protetta, ha subito diverse ristrutturazioni e dovrà ancora affrontare ulteriori interventi più ampi.

Crediamo che la vocazione culturale sia la strada da percorrere per la SIB e stiamo lavorando incessantemente affinché Bragança possa, in un futuro prossimo, contare su uno spazio culturale di qualità.

La Sociedade Ítalo-Brasileira di Bragança Paulista è un'ente di pubblica utilità, riconosciuta dalla Legge Comunale n. 3153 del 10 marzo 1999.

La Sociedade Ítalo-Brasileira di Bragança Paulista è un'ente di pubblica utilità a livello statale, riconosciuta dalla Legge Statale n. 15.638 del 23 dicembre 2014.

La Sociedade Ítalo-Brasileira di Bragança Paulista è un'ente di pubblica utilità a livello federale, riconosciuta dal Decreto n. 1980 dell'1 dicembre 2015.

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